sabato 14 gennaio 2012

Nuova pioggia

Bologna 12/06/07     h. 15.32     a casa

È appena arrivato un acquazzone, ed io sono in casa a studiare (almeno ci provo) e a cercare di scaricare testi e musiche di Rosa Balistreri.
È cominciato tutto con dei goccioloni enormi che si sono sfracellati culle tegole rosse nel casotto sotto la mia finestra; ma poi è arrivato trasversale il nubifragio, e mi sono diretto (dopo avere chiuso la mia finestra) nelle altre stanze a chiudere le finestre.
In cucina la porta finestra non ha dato segni di novità.
La cosa che mi ha lasciato esterrefatto a guardare il cielo è stato nella stanza da bagno: mentre stavo per chiudere la finestra, ho visto uno stormo rondini che, benché piovesse fortissimo, girava svolazzando in aria, e che a poco a poco si diradava, con gruppetti o coppie che cercavano riparo da qualche parte.
Non so cosa, ma ho pensato che quegli animali, anche nella situazione in cui riversavano erano tranquilli e spensierati, che malgrado tutto anche nel momento peggiore l’aria non li ha traditi facendoli precipitare al suolo.
Così sono rimasto per qualche minuto a guardarli, finché tutto lo stormo non si è disperso.
Poi sono andato nella mia stanza per scrivere dell’accaduto, e ho notato i fiori bianchi e polposi del ficus dall’altra parte della strada che si sono schiusi per raccogliere le gocce pesanti, e anche questo spettacolo mi ha mosso qualcosa dentro.
Non riesco a capire come mai, ma molte cose mi muovono dentro un certo nonsochè, e mi ritrovo rapito totalmente da quei momenti.
Mi sono svegliato, stamattina, con una canzone in testa; una canzone di Rosa Balistreri, una delle ultime cantastorie siciliane, nonché una vecchia amica di famiglia, della quale conservo ancora qualche vago ricordo.
La canzone è Mi votu e mi rivotu… e mi sono trovato a cantarla… e assieme alla canzone è arrivata un’altra ondata di ricordi, e mi è venuta la pelle d’oca.
Mi sono ritrovato con l’idea, malsana, di cercare di contattarla per ristabilire un rapporto, ma mi sono convinto che è meglio che non faccia nulla e me ne stia per conto mio a soffrire, solo con il viso bagnato dalla pioggia che cade a gocce grosse come la mia testa.

Finita alle h. 16.02

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