domenica 25 dicembre 2011

Le disavvemture di Mr.Cri parte II

Primo giorno a Milano


Persi per le vie di Milano
Quello che doveva essere il primo giorno, devo dire che passò per niente male, a parte il fatto che Albo mi fece conoscere alcuni suoi amici milanesi: il primo era Massimino, figlio del custode del residence in cui stava Albo; poi mi fece conoscere Laura, una ragazza graziosa per la quale Massimino stravedeva e poi mi fece conoscere Claudio, un fancazzista puramente milanese, xenofobo mezzo leghista che cel’aveva  a morte con le persone del sud perché non vogliono fare un cazzo e, chissà come, riescono sempre a trovare la maniera di arrangiarsi.
Massimino è un ragazzo molto spontaneo, assomiglia in maniera assurda ad un nostro ex compagno di classe del IV° ginnasio a Palermo, è molto estroverso, anche lui di origini meridionali (come il 90% della popolazione milanese, penso) ed ha una sorellina; il papà era il custode del residence ( dico era perché non lo è più) e la mamma una bella donna casalinga molto simpatica. Massimino è molto “amico” di Claudio al quale, forse spinto da quella sua omosessualità latente ed anche un po’ pedofilo penso, scroccava la qualsiasi e non solo, ma riusciva ad estorcere anche dei soldi, in poche parole se lo rigirava come voleva, e quell’adulto poteva solo stare zitto! Massimino stravede per Laura, una ragazzotta che abita nel residence proprio al piano sopra il suo (cioè al primo piano) e che Albo non disprezza fisicamente.
Laura … l’ho già detto prima cosa ne penso, ma devo aggiungere che al tempo ci stava con Albo ed anche di brutto, e quel macagno di Albo oltre che con lei se la faceva con la sua migliore amica: una certa Papera. Ah!! Quanto invidio il tuo modo di fare con le donne, oppure metti solo in mostra la patta e… puff! Il gioco è fatto ahahahahahah.
Claudio… oh Claudio. È un essere che mi sta particolarmente sul cazzo, non proprio per un fatto di  pelle, ma per tutte le stronzate che gli escono dalla bocca, e la cattiva sincerità che è propria di quell’uomo. È un uomo sulla quarantina che di mestiere non si sa bene cosa faccia, ma sembra faccia tanti soldi e non in maniera illegale, è un salutista e gira sempre in bici per Milano, ha un cane che ha un nome, ma che viene comunemente chiamato “bastardo” perché, asserisce Claudio, non conta il nome, perché i cani non lo capiscono, quanto l’inflessione e il tono che si dà alla voce per chiamarlo.
Detto ciò, il mio primo giorno a Milano passa quasi tranquillamente, quasi…
Quella sera io ed Albo decidemmo di andare in giro per le vie di Milano come facevamo di solito a Palermo; unico problema che non avevamo per niente considerato era che quella fottuta città non è per niente come Palermo, cioè non è fatta a normali incroci ed a strade diritte, no! È fatta a cipolla, e se per caso decidi di volere fare una strada diversa ti ritrovi a fare il giro del mondo per arrivare là dove ci saresti arrivato in 2 minuti. Ma non è abbastanza perché, pur possedendo uno sviluppatissimo senso dell’orientamento, in quella città non avevo punti di riferimento se non il duomo e la stazione centrale; quindi comincio con le vicissitudini:
allora… ci mettiamo in marcia  ed andiamo al duomo a fare un giretto (casa sua è a 15 minuti a piedi dal duomo e 10 dalla stazione), rottici le palle di non fare un cazzo, e di non vedere neanche una delle tanto discusse bellezze milanesi, decidiamo di tornare a casa passando davanti la Scala convinti che camminando su di una parallela la strada sarebbe stata facile da trovare. Macché… a forza di girare tra vie e viuzze, e per niente favorevoli al fatto di tornare indietro e mollare, ricordo che ci siamo trovati in via Manzoni davanti ad un night dal quale si accingevano ad uscire 4 sventolone alle quali chiesi subito dove fosse la via che stavamo cercando; loro ci risposero con un accento un po’ stentato che anche loro erano lì da pochi giorni e che no sapevano neanche loro come tornare a casa. Capito che erano francesi ci provai subito, e mi proposi di fare loro da scorta, ma Albo, anch’egli affascinato dalle 4 figone ma per sua natura svogliato e incazzoso, cominciato a borbottare e minacciarmi in tutti i modi possibili, cercava in tutti i modi sbolognarsele, ma io non demordevo, allora i ritrovò a camminare con me che chiacchieravo con questa straniere tranquillamente in inglese (cosa direi rara per i francesi!;->), ma vedevo che anche cercando di stare dietro alla conversazione Albo non capiva un accidente di quello che ci dicevamo.
Il fatto più strano fu che queste ragazze c’invitarono a casa loro, e appena me lo proposero non ci stavo più nella pelle, sesso… finalmente si parlava di scopate serie con ragazze esperte!!; ma Albo, come al solito suo,  si rifiutò di farsi avanti, e non so come mai (anzi lo so, non gli andava di provare a dialogare in una lingua che non conosceva e di avere a che fare con persone appena conosciute, e come non dargli torto saggio Albo) mi convinse praticamente ad andare e lasciarle alla fermata del taxi da sole. Ancora  oggi rimpiango quel giorno, però mi sono davvero divertitomi a perderci per le vie di Milano, infatti alla fine riuscimmo a trovare una via che scendeva, ed imboccatala ci trovammo davanti una troupe  televisiva che girava delle scene serali in un hotel enorme. Alchè mosso dalla mia curiosità mi avvicinai e chiesi, stavano girando alcune riprese di “vivere” o che so… in pratica mi offrii di fare anche come comparsa, e chiesi di potere parlare con il regista, l’inserviente lo stava per fare, ma anche stavolta Albo (più saggio che mai) mi prese per la collottola e mi tirò via, chiedendo al signore di ignorare le mie richieste, di scusarci e gli augurò anche da parte mia buon lavoro.
Alla fine di quella via trovammo finalmente corso Buenos Aires e ci avviammo a casa, distrutti dagli eventi e dai circa 10 Km che avevamo percorso a piedi, anche se ero ancora attizzato per la possibilità di potere passare una notte con 4 spogliarelliste e gratis per giunta, anche se non fosse successo niente sarebbe stata una figata!
Andammo a dormire e ci preparammo per il giorno seguente, sarebbe stato forte perché sarebbe arrivato Giancarlo!

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